Logo

09. B. Dizionario Politico (Da "Dichiarazione Universale" a "Industriali italiani")


Vediamo ora in dettaglio gli interventi del C.U. nei vari settori della vita attraverso un dizionario politico:

  Pag.Argomenti
CoopUni .1 Questo indice
bambine etniche .2 Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo 1°.
uomo 1 .3 Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo 2°.
opinions 4 .4 Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo 3°.
musica .5 Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo 4°.
lion .6 Dignità, Disoccupati 1°.
donne 8 .7 Disoccupati 2°, Donne.
eu .8 Economia, Edilizia, Europa Unita, Federalismo, Femminismo (vedi anche Donne), Filosofiaed etica.
giusti 2 mod .9 Finanziamenti, Fisco: vedi Tasse, Giovani, Giustizia, Globalizzazione e liberismo.
scavatrice maxi .10 Industria, Industriali italiani.

 


Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo: Il 10 dicembre 1948, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, il cui testo completo è stampato più avanti. Dopo questa solenne deliberazione, l'Assemblea delle Nazioni Unite diede istruzioni al Segretario Generale di provvedere a diffondere ampiamente questa Dichiarazione e, a tal uopo, di pubblicarne e distribuirne il testo non soltanto nelle cinque lingue ufficiali dell'Organizzazione internazionale, ma anche in quante altre lingue gli fosse possibile usando di ogni mezzo a sua disposizione.

PREAMBOLO

cinesi_5Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana, e dei loro diritti, uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;

Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti dell'uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità, e che l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell'uomo;

Considerato che è indispensabile che i diritti dell'uomo siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l'uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l'oppressione;

Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni;

Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti fondamentali dell'uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nell'uguaglianza dei diritti dell'uomo e della donna, e hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un miglior tenore di vita in una maggiore libertà;

Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l'osservanza universale dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali;

Considerato che una concezione comune di questi diritti e di questa libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni;

L'ASSEMBLEA GENERALE

proclama

La presente DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO

come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo e ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.

bambine_etnicheArticolo 1. Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Articolo 2. 1). A ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.

2). Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia che tale territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi altra limitazione di sovranità.


Articolo 3. Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona.

Articolo 4. Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

Articolo 5. Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.

Articolo 6. Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.

uomo_1Articolo 7. Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, a una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto a una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.

Articolo 8. Ogni individuo ha diritto a un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali nazionali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.

Articolo 9. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.

Articolo 10. Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, a una equa e pubblica udienza davanti a un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.

Articolo 11.
1). Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.

2). Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetrato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.

donne_14Articolo 12. Nessun individuo potrà essere sottoposto a interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesioni del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto a essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.

Articolo 13.
1). Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.

2). Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.

 


Articolo 14.
1). Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni.

2). Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai princìpi delle Nazioni Unite.

Articolo 15.
1). Ogni individuo ha diritto a una cittadinanza.

2). Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.

parents_1Articolo 16.
1). Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.

2). Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.

3). La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto a essere protetta dalla società e dallo Stato.

Articolo 17.
1). Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri.

2). Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.

Articolo 18. Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.

opinions_4Articolo 19. Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Articolo 20.
1). Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica.

2). Nessuno può essere costretto a far parte di un'associazione.

Articolo 21.
1). Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.

2). Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese.

3). La volontà popolare è il fondamento dell'autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, e a voto segreto. o secondo una procedura equivalente di libera votazione.

Articolo 22. Ogni individuo, in quanto membro della società. ha diritto alla sicurezza sociale, nonchè alla realizzazione, attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale e in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità e al libero sviluppo della sua personalità.

play_7Articolo 23.
1). Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro e alla protezione contro la disoccupazione.

2). Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto a eguale retribuzione per eguale lavoro.

3). Ogni individuo che lavora ha diritto a una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana e integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale.

4). Ogni individuo ha diritto di fondare sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.


Articolo 24. Ogni individuo ha diritto al riposo e allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.

Articolo 25.
1). Ogni individuo ha diritto a un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; e ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.

2). La maternità e l'infanzia hanno diritto a speciali cure e assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.

univ_1Articolo 26.
1). Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.

2). L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana e al rafforzamento del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.

3). I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.

Articolo 27.
1). Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, a godere delle arti e a partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici.

2). Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.

musicaArticolo 28. Ogni individuo ha diritto a un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.

Articolo 29.
1). Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto e possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità.

2). Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite della legge per assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell'ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica.

3). Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e i princìpi delle Nazioni Unite.

Articolo 30. Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuni dei diritti e delle libertà in essa enunciati.


Dignità: a mio avviso è la condizione prima e più importante in cui debba trovarsi un individuo. Non è solo la libertà, come asserito da alcuni filosofi, ad essere il più importante bisogno dell'uomo. Libertà e dignità sono legate. L'una è sinonimo dell'altra. E' vero che non c'è dignità senza libertà, ma certamente non esiste libertà senza dignità. Ed è necessario avere dignità in tutti i rapporti umani, in tutti i luoghi, in tutti i tempi e in tutte le occasioni. Un uomo, per conservare sempre la sua dignità, deve essere libero e deve essere compartecipe e utile alla società a mezzo del suo lavoro, della sua arte o del suo studio.

lionliberty

Senza libertà non c'è dignità, ma senza dignità la libertà è inutile.

Disoccupati: la situazione è grave in tutta l'Europa, ma in Italia la disoccupazione, superando il 12%, cioè 2.983.000 persone , ha raggiunto un livello preoccupante. Non ti risulta che la disoccupazione sia al 12%? Già, le autorità ci dicono che nel 2010 la disoccupazione è arrivata al 8.6%.
Come è possibile? Facile, hanno cambiato i criteri di calcolo. In parole povere, hanno taroccato i dati. Come hanno fatto? Semplice, basta considerare nel conteggio solo le persone in ricerca "attiva" di lavoro, cioè quelle che sono iscritte agli uffici di collocamento pubblici, e non considerare tutti gli altri, cioè 1.208.000 che cercano "non attivamente" e 1.023.000 che "non cercano", ma sono disponibili a lavorare.

La disoccupazione (con i nuovi criteri di calcolo) è passata dal 5.7% del 2007 al 8.6% del dicembre 2010.

operai_1E' addirittura tragica la situazione nel mezzogiorno dove in molte regioni la disoccupazione supera il 20%. L'Italia purtroppo, oltre a condividere con altri paesi industrializzati questi livelli da record, detiene anche il primato dei lavoratori "scoraggiati". Sono tutte quelle persone, soprattutto donne, che, pure senza lavoro, ritengono inutile perfino tentare di trovare una occupazione, poiché sono convinte che non ci sia nessuna possibilità.

Pensate che sia solo un periodo di transizione? Vi ricordo le ultime previsioni: in Europa, in un futuro prossimo, solamente il 50% della forza lavoro avrà un'occupazione a tempo pieno, il 30% sarà sottoccupato e il restante 20% disoccupato. Ancora pensate che convenga aspettare e vedere quello che succede?

operai_25Da anni gira in Italia una favola a cui sembra siano in molti a crederci: "Abbiamo bisogno di Albanesi, Filippini. Marocchini, Senegalesi, Tunisini perché gli Italiani non si abbassano a fare i lavori umili". Hanno il coraggio di propinarci questa barzelletta anche dopo aver scoperto in varie parti d'Italia lo sfruttamento di donne e bambini a due o tre euro al giorno. Due o tre euro al giorno. (L'ho ripetuto perché non pensiate a un errore di stampa).

Forse è vero che gli Italiani non se la sentono di lavorare da schiavi per un paio di mesi, in nero, a raccogliere pomodori a cottimo, a dormire in una stalla, senza servizi, senza acqua, senza niente di niente, ma è anche vero che i "caporali" non li assumerebbero mai per paura di denunce. Un Marocchino o un Tunisino a cui è stato tolto per precauzione il passaporto è più affidabile da questo punto di vista.


Tempo fa è apparsa una notizia che ci informava della ricerca di 5 mila panettieri senza che si presentasse neanche un candidato. Come volete risolvere il problema? Contrabbandando 5 mila Albanesi? Non riesco a capire come in un paese capitalista, dove vale la legge della domanda e dell'offerta per tutte le merci e servizi, non valga la stessa legge per la manodopera. Quando il bene, in questo caso le prestazioni del fornaio, diventa raro, il prezzo aumenta, automaticamente.

giovani_6Il fornaio non lavora per mille euro al mese? Allora il suo stipendio deve aumentare a millecento, a milleduecento, millecinquecento, duemila o più euro al mese; è il mercato, e solo il mercato che in un regime di libera concorrenza, determina il prezzo.

Le previsioni dicono che soltanto metà della popolazione europea avrà un lavoro a tempo pieno. Già adesso molti giovani devono aspettare anche dieci anni prima di trovare il primo lavoro e purtroppo molti altri sono condannati a non lavorare mai.

Molti giovani italiani sono condannati a non lavorare mai.

Tutti i governi parlano di aumentare l'occupazione, ma gli interventi usuali (piccoli ritocchi dei tassi d'interesse, investimenti di qualche decina di miliardi di euro, ecc.) servono soltanto a contenere temporaneamente l'aumento della disoccupazione. Questa società non è capace a limitare in modo definitivo la disoccupazione e non ha nessuna possibilità di eliminarla.

giovani_8Quindi se manteniamo questo tipo di società, capitalista, liberista o socialdemocratica che sia, siamo condannati ad avere una sempre più grande fascia della collettività allontanata dal mondo del lavoro, se invece adottiamo una società comunista siamo condannati al fallimento economico.

Con questi partiti e questi sistemi siamo condannati a un futuro di incertezza e di paura, per noi e i nostri figli.

Che cosa vogliamo? Vogliamo giustizia, tranquillità, sicurezza, una vita dignitosa, vogliamo servizi efficienti, ma soprattutto vogliamo

LAVORO PER TUTTI, SUBITO!
LAVORO PER TUTTI, SEMPRE!

Con le tre azioni del C.U., privatizzazione, cooperativizzazione e diminuzione delle ore lavorative, verrà eliminata la disoccupazione consentendo il raggiungimento di obiettivi quali la sicurezza economica, una vita dignitosa e la fiducia in un futuro più felice.

donne_8Donne: se una ragazza ha difficoltà nello studio, non riceverà lo stesso incoraggiamento che di solito riceve il suo coetaneo maschio. La famiglia pensa ancora che la donna sia destinata a sposarsi e a fare la casalinga. Se la famiglia ha difficoltà economiche chiederà alle figlie di sacrificarsi e abbandonare gli studi per aiutarla economicamente e permettere ai figli maschi di continuare a studiare anche se sono le loro figlie ad avere maggiore propensione per lo studio. Incominciano già a questa età le discriminazioni tra maschio e femmina. Queste discriminazioni continueranno poi quando dovranno trovare lavoro e non finiranno quando, e se, l'avranno trovato. Sarà lei ad abbandonare il lavoro quando nasceranno i figli, e quando diventeranno grandi sarà sempre lei ad avere le difficoltà maggiori per trovare un'occupazione.

Nel caso di separazione o di divorzio sarà nuovamente lei a subire i danni economici maggiori. In molti casi, specialmente in presenza di bambini piccoli, gli assegni per gli "alimenti" non saranno sufficienti a farla uscire dalla fascia di povertà.

Con i tre interventi del C.U. , privatizzazione, trasformazione in cooperative di tutte le aziende e la diminuzione delle ore lavorative, lo Stato risparmierà un' ingente somma che verrà investita in tutti i settori economici producendo un aumento dell'occupazione. Abbiamo visto che la sola diminuzione delle ore lavorative settimanali da 40 a 35 basterà a eliminare la disoccupazione, così l'aumento dell'occupazione dovuto agli investimenti servirà a richiamare nel mondo del lavoro tutte le donne che oggi ne sono escluse.

La possibilità di offrire a tutte le donne un posto di lavoro sarà il primo passo verso la parificazione reale e completa dei due sessi in tutti i campi.

Per velocizzare la parificazione le donne potrebbero avventurarsi con più audacia nel mondo della politica e prima di entrare nella politica potrebbero collaborare con il Cooperativismo Universale.

UNISCITI A NOI NON SARAI MAI SOLA


Economia: l'Italia è la quinta potenza mondiale in termini di prodotto interno lordo dopo USA, Giappone, Germania e Francia. Per quanto riguarda il benessere individuale è al quindicesimo posto. Con questi due dati l'Italia dovrebbe essere un paese felicissimo. Invece non è così. Il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo è di due volte e mezzo il valore medio degli altri paesi dell'UE; addirittura di nove volte se guardiamo al disavanzo pubblico corrente, attraverso il quale lo Stato italiano assorbe quasi cinquecento miliardi di euro all'anno di risparmio privato per distruggerlo in spesa corrente invece di effettuare investimenti. Gli Italiani quindi lavorano, producono e guadagnano molto, ma lo Stato dissipa tutta questa ricchezza!

Con il C.U. la spesa corrente verrà ridotta ai minimi termini, vista la trasformazione di tutti gli enti pubblici in privati, così il risparmio sulle spese attuali potrà venire dirottato agli investimenti.

operai_22Edilizia: il settore delle costruzioni è un settore strategico per l'economia nazionale, realizza più della metà degli investimenti del Paese e dà occupazione a oltre 2 milioni di addetti. Quando va in crisi l'edilizia va in crisi tutto il sistema economico.
Con tangentopoli si è fermata l'edilizia pubblica, con la crisi economica si è fermata l'edilizia privata.

Il C.U. vuole rilanciare l'edilizia prima di tutto con il recupero dei centri storici, quindi con la costruzione di nuovi quartieri nelle città con grosse carenze abitative e infine tutto il settore delle costruzioni con lavori di recupero ambientale e il potenziamento della rete ferroviaria. (essenzialmente per lo sviluppo del trasporto delle merci e poi eventualmente per l'Alta Velocità)

eu

Europa unita: l'unione va ricercata non a tutti i costi, ma proprio valutando bene tutti i pro e i contro che questa unione causerebbe a ogni singola nazione.

Federalismo: va senz'altro istituito il federalismo fiscale in modo da permettere alle autorità locali di finanziare direttamente i progetti richiesti dalla collettività locale senza passare dal Governo centrale. La ripartizione delle tasse potrebbe essere questo: un terzo al Comune, un terzo alla Regione, un terzo allo Stato. Questa ripartizione ovviamente non sarà fissa nel tempo, ma varierà a seconda delle esigenze regionali.

Inoltre l'eventuale surplus dei Comuni e delle Regioni più ricche potrebbe venire prestato, a tassi correnti, ai Comuni e alle Regioni più poveri.

Femminismo (vedi anche Donne): Il C.U. darà pieno appoggio a tutte quelle rivendicazioni femministe tese al raggiungimento della parità dei sessi in tutti i campi e con particolare attenzione a quello del lavoro.

Filosofia ed etica: la filosofia e l'etica del cooperativismo ha molti punti in comune con il movimento umanista perciò vi rimandiamo alla lettera U per leggere l'estratto del documento del movimento umanista e ai nostri commenti.


scultura_capitalista.jpgFinanziamenti: Luigi Abete, l'allora presidente della Confindustria, ha ammesso nel ‘92 che l'industria privata italiana incassa dallo Stato 7 mila miliardi di lire (pari a 3,5 miliardi di euro) ogni anno sotto varie forme. Nel periodo ‘88-'90 lo Stato ha elargito al settore manifatturiero (pubblici e privati) una media di circa 20 mila miliardi di lire l'anno (pari a 10 miliardi di euro). Per beneficiare della cornucopia italiana occorre andare a installarsi, o far finta di installarsi, nel Mezzogiorno. Gli aiuti di tipo regionale sono infatti pari al 55% del totale. E vanno quasi tutti alle regioni meridionali. Le imprese manifatturiere pubbliche in Italia ricevono regolarmente ogni anno circa il doppio di quelle private.

Il fatto che lo Stato italiano abbia mal finanziato l'industria non vuol dire che il finanziamento pubblico debba venire abolito, anzi, con il finanziamento statale si possono risolvere problemi di grandi aree geografiche altrimenti insolubili.

Con il C.U. i finanziamenti statali verranno praticati intensivamente, ma sempre e solo a interessi correnti e seguendo tutte le regole di mercato. Lo Stato non deve regalare denaro a nessuno, perché va ricordato che i soldi dello Stato sono soldi di tutti noi ed è assurdo e ingiusto che con i tuoi quattrini venga privilegiato qualcuno.

Fisco: vedi Tasse

Giovani: i giovani hanno due maggiori problemi, la scuola e l'occupazione. Con il C.U. il problema dell'occupazione verrebbe risolto molto presto, appunto con le tre operazioni base (vedi Lettera ai Giornali). Quello della scuola invece avrà bisogno di almeno un quinquennio per essere risolto (vedi Scuola).

giusti_2_modGiustizia: la statistica è crudele: nel 1990 più di 19 mila imputati, arrestati e tenuti in prigione per un periodo compreso fra alcuni giorni e alcuni mesi, furono assolti con formula piena. Vennero commessi due errori ogni cinque casi trattati. Nel ‘95 la percentuale è migliorata: un errore su cinque. Ma le vittime sono aumentate: gli errori giudiziari sono stati più di 23 mila.

Durata media delle cause civili 7 anni e 9 mesi.

Il C.U. riformerà la Giustizia con lo sdoppiamento delle carriere, l'abolizione della carriera basata sull'anzianità e soprattutto con l'assunzione di un congruo numero di magistrati nuovi. Con i risparmi dovuti alla privatizzazione e con il rientro dell'evasione fiscale (vedi Tasse) ci sarà la possibilità di investire grosse somme per il potenziamento della Giustizia.

Globalizzazione e liberismo: si può far risalire il liberismo a Richard Cobden, che attorno al 1830 appoggiò gli industriali inglesi per la libertà di commercio. A quei tempi la liberalizzazione del commercio significava per l'Inghilterra importare grano e altre derrate alimentari a prezzi molto bassi ed esportare prodotti tessili in tutto il mondo, arricchendo così la classe imprenditoriale con indubbi benefici per i lavoratori dell'industria: salari più alti e prezzi degli alimenti più bassi.

Oggigiorno invece, liberalizzazione e globalizzazione sono sinonimi di sfruttamento di manodopera a basso costo (dai 100 euro mensili dei lavoratori dell'est europeo alle cifre ancora più basse dei lavoratori asiatici, passando per lo sfruttamento della schiavitù dei bambini del terzo e quarto mondo) e di ulteriore disoccupazione nei paesi occidentali.

Il C.U. non è contrario alla globalizzazione, purché fatta tra paesi che abbiano condizioni salariali e sociali simili, altrimenti diventa furto ai danni dei lavoratori più deboli dei paesi occidentali.


scavatrice_maxiIndustria: il C.U. sosterrà l'industria con investimenti mirati sia geograficamente che settorialmente. Gli investimenti saranno sostenuti dalle finanze risparmiate con la privatizzazione.

Industriali italiani: (Dalla precedente stesura) Fiat, Montedison e Olivetti sono in guai seri, certamente dovuti alla situazione economica internazionale, ma soprattutto dovuti alla loro politica aziendale. Almeno dal 1986 i tre massimi gruppi cofindustriali hanno sbagliato quasi tutto: strategie, prodotti, scelte manageriali. Hanno comprato dai giornali alle banche, dalle barche (il sistema Tencara della Montedison) alle assicurazioni, senza un disegno che non fosse quello di usare la leva finanziaria per allargare il proprio potere in tutte le direzioni possibili. Emblematica rimane la battaglia ingaggiata, a colpi di centinaia di miliardi, dai gruppi De Benedetti e Agnelli per il controllo del Credito romagnolo che l'influsso miracoloso di "nuove tecniche manageriali" avrebbe dovuto trasformare in una grande banca nazionale.

Occupati a diversificare, i grandi gruppi non si sono accorti che i prodotti e i mercati su cui operavano le loro principali aziende stavano cambiando radicalmente. La Fiat non si è resa conto che stava accumulando un crescente ritardo nella qualità dei prodotti ( in Italia e Spagna ha visto crollare la sua quota dal 60 al 44% e in Gran Bretagna i marchi Alfa Romeo e Lancia si sono dimezzati). La Olivetti ha subito una concorrenza sempre più aspra con ribassi nei prezzi fino al 60% all'anno. La Montedison, impegnata nel braccio di ferro Enimont da cui ha tratto un utile puramente finanziario, ha assistito al declino dell'Adriamicina, il farmaco dell'Erbamont che aveva garantito crescenti profitti nella prima metà degli anni 80, e ha dovuto fronteggiare una più serrata concorrenza sul polipropilene dell'Himont, sacrificando prezzi e profitti.

industry_3Gli effetti di questi errori sui bilanci sono stati drammatici: la Fiat, che nel ‘90 registrava ancora profitti netti record da 3 mila miliardi (1,5 miliardi di euro), li ha visti sparire tutti con una velocità assai superiore a quella con cui erano stati accumulati. L'Olivetti sta accelerando il ritmo delle perdite nonostante le reiterate promesse di imminenti inversioni di tendenza. La Montedison ha sostituito agli utili fatti con le plusvalenze perdite vere. I Ferruzzi hanno lasciato debiti per 20 mila miliardi (10 miliardi di euro) contratti negli anni buoni.

D'altra parte i grandi gruppi pensavano di poter dormire sonni relativamente tranquilli perché avevano accumulato dei ricchi cuscinetti di liquidità. Approfittando del cambio stabile garantito dallo Sme, avevano impiegato questa liquidità in titoli di Stato indebitandosi poi in marchi e franchi svizzeri a costi bassi (6% circa) da investire in Bot al 12-13 per cento. La crisi monetaria e la svalutazione della lira ha dato un piccola spinta alle esportazioni, ma ha costretto Fiat e compagni a ricomprare precipitosamente marchi e franchi svizzeri senza che riuscissero a vendere i titoli di Stato a meno di registrare perdite pesanti.

Il mercato finanziario non crede più in queste aziende. La Fiat vale oggi in borsa un quinto di quanto valeva 10 anni fa. Per la Olivetti e la Montedison va ancora peggio. Ma a questi "grandi" della Confindustria interessano poco la borsa, l'internalizzazione e l'innovazione. Perché nei momenti bui c'è sempre lo Stato a dare una mano. Nell'agosto ‘92, l'allora ministro del Bilancio, Franco Reviglio, alla domanda su perché ripristinava 24 mila miliardi di aiuti al Mezzogiorno che pareva dovessero venire cancellati rispose: "Era un impegno che avevamo preso con le aziende private che operano nel Sud. Così onoriamo la parola data a Fiat, Piaggio, Olivetti e Barilla". I rapporti tra lo Stato e la grande industria sono fittissimi e innumerevoli: agevolazioni finanziarie, capitali a fondo perduto, acquisizioni di aziende in perdita, appalti e commesse pubbliche di ogni genere, prepensionamenti e assunzioni di personale eccedente nella pubblica amministrazione.

L'incapacità del potere politico di porsi in maniera autonoma e seria rispetto alle pressioni e alle richieste della grande industria tocca in Italia vertici inimmaginabili. Nessuno in Parlamento si è sognato di alzarsi e chiedere al governo se può essere considerato ammissibile che lo Stato approvi finanziamenti per migliaia di miliardi a un gruppo privato come quello Fiat, che ha una controllata inquisita per reati contro la pubblica amministrazione, cioè lo Stato medesimo.

Gli investimenti della Fiat potrebbero essere stati finanziati dagli Agnelli, come dimostrano i mille miliardi di liquidità nelle casse di Ifint e Ifi, le due holding di famiglia.

industry_7

Con il C.U. la dipendenza del Governo dalle grandi concentrazioni di capitale cesserà immediatamente. Non ci saranno finanziamenri a fondo perduto o a tassi agevolati, ma solo quelli a tassi correnti. Non ci saranno sgravi fiscali a settori privilegiati o altri tipi di incentivazione a branche, gruppi o settori limitati, ma tutti gli interventi di questo tipo riguarderanno sempre tutta la collettività.

Credit Immagini (Licenze, Autori, Link)

Per visionare l'immagine originale e relativa licenza Creative Commons cliccare sul nome dell'autore:

cinesi_5.jpg - by Xuan Zheng
bambine_etniche.jpg - by paolo bosonin

uomo_1.jpg - by Kevin Walsh
donne_14.jpg - by meapgallery

parents_1.jpg - by U.S. Army
opinions_4.jpg - by bet hec han geu wan t2c
play_7.jpg - by Ahron de Leeuw

univ_1.jpg - by BdwayDiva1
musica.jpg - by musicisentropy

lion.jpg - by monkeywing
liberty.jpg - by Ludovic Bertron
operai_1.jpg - by Wonderlane
operai_25.jpg - by Raphael f

giovani_6.jpg - by Ed Yourdon
giovani_8.jpg - by D. Sharon Pruitt
donne_8.jpg - by Ed Yourdon

operai_22.jpg - by The National Guard
eu.jpg - by Rock Cohen

scultura_capitalista.jpg - by ?
giusti_2_mod.jpg - by Dan4th Nicholas

scavatrice_maxi.jpg - by Irish Typepad
industry_3.jpg - by Hans Splinter
industry_7.jpg - by thisisbossi

- Cooperativismo Universale. All rights reserved if not specified otherwise. -