Come ci fregano tutti i soldi
- Categoria: Economia
- Scritto da CoopUni
I capitalisti, quando hanno visto che investire nel commercio e nell'industria rendeva meno degli investimenti in borsa e nelle obbligazioni di stato, hanno iniziato a spostare sempre più capitali nella finanza. Oggi la grande finanza gestisce seicentomila miliardi di dollari, più soldi che occasioni di investimento.
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uando i capitalisti si sono accorti che investire nel commercio e nell'industria rendeva meno che investire nelle azioni in borsa e nelle obbligazioni di stato, hanno spostato sempre più capitali nella finanza. Così i finanzieri si sono trovati nelle mani un capitale incommensurabile, un capitale che non può rimanere dormiente, ma deve rendere sempre e sempre di più. Per poter impiegare tutta questa massa di denaro (oggi è arrivata a essere $ 600.000.000.000.000, cioè seicento mila miliardi di dollari) si sono inventati nuovi prodotti in cui investire (come i titoli spazzatura), ma soprattutto hanno investito sempre di più nei titoli di stato, cioè nel debito pubblico (facciamo l'esempio dell'Italia: vent'anni fa gli investitori stranieri possedevano solo il 5% del debito pubblico italiano, oggi possiedono più del 55%). Hanno capito che se possedevano il debito di uno stato avevano la possibilità di controllarlo e ottenere così maggiori guadagni.
Funziona grossomodo così: i grandi investitori (sarebbe più giusto chiamarli speculatori) decidono di vendere un particolare titolo così da farne scendere il prezzo; questo deprezzamento indurrà altri investitori a vendere e a far scender ulteriormente il prezzo del titolo. A questo punto, quando il prezzo viene giudicato basso e appetibile, il titolo viene ricomprato permettendo così agli investitori un immediato guadagno.
Quindi gli scommettitori sul ribasso incassano un sacco di soldi senza aver fatto niente di costruttivo, anzi, con il loro operato hanno costretto lo Stato emettitore del titolo a pagare interessi più alti aumentando così il suo debito. In questo modo lo Stato, per appianare i suoi conti, aumenterà le tasse, aumenterà il costo dei ticket sanitari, taglierà le spese per scuole, sanità e altri servizi pubblici.
Alla fine noi saremo costretti, come lo siamo stati a ogni crisi, a versare più tasse per ottenere meno servizi, perché lo Stato dovrà impegnare capitali sempre più imponenti a pagare gli interessi sui debiti accumulati per colpa degli speculatori. Noi impegniamo tutta la vita, (per noi intendo gli operai, gli impiegati, i dirigenti, gli imprenditori, i contadini, i tecnici, tutti i lavoratori insomma), per produrre tutta la ricchezza del mondo lavorando nell'industria, nel commercio, nei servizi e una decina di soggetti, tra banche e finanziarie, nel nome del liberismo più spinto, decidono di accaparrarsi tutto il patrimonio senza produrre alcunché.
Non credi che questo debba cambiare?