Cooperativismo Universale

04. Lettera ai giornali

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Egregio Direttore,

Le scrivo per esporLe una nuova idea politica. Per illustrarLe questa nuova idea avrei voluto spedirLe un saggio esplicativo, ma mi sono sempre mancati il tempo, la voglia e probabilmente anche la capacità di comunicare, con uno scritto adeguato, tutti i pro e i contro di questo progetto.

Si tratta del cooperativismo o, come preferisco chiamarlo io, del Cooperativismo Universale.

Come arrivare al CU e perché.

Per giungere al compimento del CU con il conseguente miglioramento della società che il CU si prefigge, apportando un benessere generalizzato e una più equa distribuzione delle risorse, ci vogliono tre interventi non separabili uno dall'altro.

  1. Privatizzazione di tutte le attività del Paese. (Privatizzazione totale)

  2. Trasformazione in cooperativa "ortodossa" di tutte le aziende del Paese.

  3. Diminuzione delle ore lavorative in percentuale uguale alla disoccupazione con l'obbligo dell'assunzione di disoccupati in modo da eliminare, per legge, la disoccupazione.

polizia_auto_modPrivatizzazione. Quando parlo di privatizzazione totale intendo non solo la privatizzazione di ogni singola attività economica, ma anche quella di istituzioni quali ospedali, scuole, polizia ecc. Certo non voglio che la polizia si trasformi in polizia privata, ma intendo che la sua gestione debba venire condotta seguendo le leggi dell'economia. La polizia pattuglia un'autostrada? E allora la società autostradale deve pagarne le spese. La polizia controlla un centro abitato? E allora il comune deve pagarne le spese. La polizia deve sedare dei disordini in uno stadio? Le società sportive coinvolte dovranno pagare le spese. Vi assicuro che molto velocemente riusciranno non solo a farsi rifondere dai tifosi, ma diventeranno i più attenti controllori dei tifosi indisciplinati. Quando tocchi la tasca del cittadino, questi diventa, quasi per magia, un cittadino modello.

Perché privatizzare? Perché è l'unico modo per ottimizzare la gestione di ogni attività. I soci sono sempre molto sensibili ai profitti e alle perdite.

Cooperative. Perché trasformare tutte le aziende in cooperative? Perché è il modo più semplice e sicuro per distribuire più equamente le ricchezze. Quando parlo di cooperative ortodosse intendo sottolineare la differenza con le cooperative odierne. Le cooperative attuali sono formate dall'associazione di un gruppo d’individui riuniti da uno scopo comune (produzione, consumo, ecc.); questi individui in teoria uniranno i loro sforzi per ottenere e dividere equamente (di nuovo teoricamente) i frutti delle loro fatiche. In queste cooperative però, pochi soci o addirittura un individuo solo possono controllare, per mezzo di prestanome, tutta l'attività e i profitti della cooperativa e inoltre si possono assumere dei lavoratori senza che essi ne siano soci, vanificando così lo scopo dell'idea cooperativistica che consiste essenzialmente nell'equa divisione dei vantaggi ottenuti con il lavoro comune.

operai_3La mia idea di cooperativismo prevede invece l'automatica divisione dei profitti in base all'ammontare delle ore impiegate da ogni singolo lavoratore della cooperativa. Faccio un esempio: se alla fine dell'anno il totale delle ore lavorate da tutti i componenti sono un milione e io ho lavorato solo cento ore, la mia parte di profitto sarà di cento milionesimi del profitto aziendale. Oltre al profitto da dividersi a fine anno, ci sarà sempre la paga oraria che sarà regolata dalle leggi di mercato e garantita da un minimo sindacale. Perché cooperativismo generale? Perché tutte le società, siano esse per azioni, a responsabilità limitata, o altro, dovranno essere trasformate per legge e in tempi brevi in cooperative. Queste cooperative non dovranno avere alcun limite di soci né limite di capitali e saranno regolate da leggi per evitare monopoli, garantire una concorrenza leale e assicurare altresì sia il produttore sia il consumatore.

L'idea del cooperativismo, lo sappiamo tutti, non è nuova, ma è nuovo il concetto di cooperativismo universale.

Anche le società più aperte mantengono il potere saldamente nelle mani degli uomini.

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