Cooperativismo Universale

08. A. Dizionario Politico (Da "Agricoltura" a "Destra e sinistra")

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Agricoltura: L'agricoltura italiana fattura più di 40,87 miliardi di euro all'anno e dà lavoro a 1,3 milioni di persone. Potrebbe fatturare molto di più e aumentare l'occupazione solo se il governo si fosse interessato a impedire che le industrie del settore alimentare passassero in mani straniere. Un esempio: la svizzera Nestlè che ha acquistato Buitoni, Vismara, Pizzaiola, Perugina e altri, produce all'estero la quasi totalità dei generi alimentari che poi vengono venduti in Italia con marchi italiani. Altri marchi acquistati da multinazionali straniere: Sasso, Algida, Galbani, Simmenthal, Star, Fini, Buton, Stock, Gim, Invernizzina, Negronetto, ecc.

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Una delle prime azioni del C.U. è il riscatto delle aziende agricole italiane vendute agli stranieri, in modo da incrementare sia la produzione agricola sia l'occupazione del settore.

Aiuti economici (ai paesi del Terzo mondo): vanno aboliti i metodi usati oggigiorno (saltuari, a goccia, irrazionali) e vengono adottati invece due tipi di aiuto:

  1. aiuto straordinario in farmaci e derrate alimentari portato dalla comunità internazionale nei casi di siccità, pestilenze,terremoti, alluvioni o altre catastrofi naturali.

  2. aiuto ordinario, continuativo, mirato, fatto da ogni singola nazione sviluppata a una o più nazioni in via di sviluppo. Praticamente ogni nazione sviluppata dovrà essere madrina, garante, sponsor, di una o più nazioni in via di sviluppo. La nazione sviluppata dovrà studiare e programmare un piano d'intervento economico per portare la nazione sottosviluppata al livello minimo di sviluppo nel più breve tempo possibile e creare contemporaneamente una minima rete d'infrastrutture, iniziare l'industrializzazione e sviluppare l'agricoltura su basi scientifiche. La nazione sottosviluppata in cambio dovrà impegnarsi a rispettare le direttive comuni delle nazioni sviluppate, mantenere la democrazia, istituire un rigidissimo controllo delle nascite che dovrà nel più breve tempo possibile arrivare a una pianificazione programmata a seconda delle possibilità agricole, di spazio ed ecologiche di ogni singola nazione. ( vedi Scandali - Cooperazione italiana)

vecchi_2Anziani: E' assurdo e inconcepibile che in un paese cosiddetto civile ci siano degli anziani praticamente abbandonati a se stessi e condannati alla miseria. Sono milioni gli anziani che in Italia vivono sotto la soglia di povertà, molti dei quali nell'estrema emergenza. A peggiorare le cose c'è la sanità disastrata e tutti i servizi pubblici carenti. E' giusto che tanti anziani, già logorati dalle malattie o perlomeno infastiditi dagli acciacchi dell'età siano anche abbandonati economicamente?

Cosa fa lo Stato per aiutare questa larga parte della popolazione? Poco o niente. Qualche medicina gratis, servizi ospedalieri che in molte regioni sono a livello di terzo mondo, sconti per viaggi che non intraprenderanno mai, mense comunali sufficienti forse a non farli deperire, ma certamente capaci di far perdere loro la dignità.

Come sarà la vita degli anziani nella società cooperativistica? Poiché, come già detto, nel C.U. tutti lavoreranno e saranno coperti da assicurazioni private garantite dallo Stato, gli anziani avranno una pensione che assicurerà loro una vita, nei casi di minima contribuzione assicurativa, almeno dignitosa. Questo per gli anziani che avranno pagato i contributi nel C.U. E per quelli che sono anziani già oggi e non possono integrare i contributi? Lo Stato provvederà direttamente con contributi economici a rendere confortevole la vita degli anziani. Per i dettagli vi rimandiamo alla voce Assistenza.

L'esperienza e l'abilità professionale di ogni lavoratore non devono essere perdute al momento della pensione. Il pensionato, se lo vorrà, potrà continuare a manifestare le sue attitudini insegnando alle generazioni più giovani, facendo il consulente per le ditte oppure potrà continuare a lavorare in attività non particolarmente pesanti per qualche ora al giorno in modo da sentirsi ancora utile e per integrare la pensione.

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