Cooperativismo Universale

08. A. Dizionario Politico (Da "Agricoltura" a "Destra e sinistra")

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Assistenza: Con il C.U. pienamente operante su tutto il territorio del paese non ci sarà più bisogno d'assistenza, in quanto sia i lavoratori sia i pensionati saranno assicurati per malattie e incidenti e gli stipendi e le pensioni di base saranno adeguati alle reali esigenze delle famiglie, inoltre, con la disoccupazione a livello zero o quasi (chiaramente non si può scendere sotto il cosiddetto livello fisiologico) non ci sarà più bisogno di alcun tipo d'assistenza.

solidarity_2Per il periodo transitorio dal sistema attuale al C.U. si dovrà ancora usare il sistema dell'assistenza economica. I dati ufficiali (Caritas) parlano di 8.4 milioni di poveri in Italia (cioè sotto la soglia di 582 euro pro capite al mese). Si calcola che 4 o 5 milioni di questi cittadini avrebbero bisogni alimentari insoddisfatti se non riuscissero ad arrangiarsi grazie agli aiuti familiari, a lavori saltuari e ad altri "trucchi" leciti o illeciti. Poiché con il C.U. non ci saranno più disoccupati, il numero dei poveri scenderà a circa 5 milioni, cioè tutta la fascia dei pensionati attuali con pensione insufficiente; considerando una spesa media a cittadino di € 7.000 annui per il vitto, il vestiario e le spese mediche, si arriva a un costo totale annuo di 35 miliardi di euro per l'assistenza completa dei cittadini bisognosi. Una cifra facilmente sostenibile dal bilancio dello Stato, se consideriamo che tutti gli altri servizi (privatizzati) non costeranno assolutamente niente allo Stato. Inoltre, per ragioni anagrafiche, questa spesa diminuirà ogni anno, fino ad azzerarsi in circa venti anni.

Bambini: fino a pochi anni fa c'era il problema demografico, troppe nascite, troppi bambini. Ora c'è sempre un problema demografico, ma è leggermente cambiato, troppo poche nascite, troppo pochi bambini. Stiamo parlando dei problemi che da anni travagliano l'Italia. Molti si stupiscono della bassa natalità e incolpano soprattutto le donne, che sarebbero troppo egoiste (vogliono lavorare e fare carriera, temono il parto, dopo il dolore del primo parto non intendono sopportarne uno nuovo, ecc. ). Pochi invece pensano ad altri fattori più probabili. Questi fattori sono i problemi che molte coppie, specialmente quelle giovani, devono affrontare. Come si può credere che dei giovani che non trovano lavoro possano pensare a formare una famiglia? E quelli che il lavoro l'hanno ottenuto, ma sono impossibilitati a trovare un appartamento in affitto, come possono essere incentivati ad avere bambini? C'è troppa disoccupazione e troppa incertezza nel futuro per sperare che la situazione cambi.

Non c'è dubbio che con la disoccupazione a livello zero e con una vasta offerta di affitti, il problema nascite sarebbe ridimensionato drasticamente, permettendo finalmente una pianificazione demografica ecologica.

bambini_4I bambini, oltre a quello demografico, hanno altri problemi, che sono un po' più impellenti. Mancano asili nido, scuole materne, parchi giochi, centri sportivi; le strutture della scuola dell'obbligo sono carenti, ecc. Nessun governo fino a oggi ha affrontato questa situazione in modo capillare, non è stata neanche mai fatta una pianificazione per risolvere o almeno ridurre i problemi.

E' logico che questa è una delle priorità di qualsiasi governo e va affrontata con determinazione, stanziando fondi sufficienti per un rapido miglioramento del problema. La costruzione di asili nido, scuola materne ecc. aumenterebbe l'occupazione e farebbe da volano per altre attività produttive.

C'e infine un ultimo problema che affligge i bambini, ma è il più terribile, ed è lo sfruttamento minorile. In Italia ci sono 500.000 minori al lavoro. Di questi, la maggioranza, sono italiani sfruttati nei bar e nei negozi, mentre quelli sfruttati in strada e per le case sono stranieri. Per questi bambini non ci sono diritti e non ci sono progetti futuri.

Il tasso di povertà tra i minori in Italia è del 17%, tra i più elevati nei paesi evoluti.

Con il C.U. pienamente operante la situazione economica di tutte le famiglie sarà notevolmente migliorata, specialmente per i redditi più bassi; quindi la spinta allo sfruttamento dei minori sarà fortemente ridimensionata. Inoltre ogni minore a rischio sarà seguito dall'ufficio assistenziale che lo indirizzerà e controllerà sia nel percorso scolastico sia nel tempo libero.

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